venerdì 13 marzo 2009
IN TEMPI DI ELEZIONI TUTTI FINGONO DI DIFENDERE IL NOSTRO TERRITORIO
"Gli attacchi a cui assistiamo in questi giorni tra vari autorevoli esponenti politici di entrambi gli schieramenti sono quanto meno sospetti. Non riusciamo a capire, tanto per essere chiari, come mai solo in questi ultimi tempi ci si ricorda delle infrastrutture o dei gravi danni che la divisione della nostra Provincia porterà al territorio". E' la rabbiosa reazione dei sindaci del Movimento Autonomo Piceno, Armando Falcioni, Giuseppe Mariani e Pasquale Allevi, stanchi e increduli di una politica locale che non finisce mai di stupire. "Se questi attacchi vengono da partiti che hanno sostenuto l'Amministrazione Provinciale con il ruolo di partito di maggioranza, non si capisce perché non l'abbiano fatto prima" attaccano in fondatori del Map. "Forse - è il quesito che si pongono - viene il sospetto su quale sia l’unico obiettivo? Un altro esempio di incoerenza della politica locale è l’incomprensibile balletto a cui assistiamo tra le varie componenti della maggioranza al Comune di Ascoli. Da una parte si ricordano quanto sia stata poco efficace l'amministrazione Celani, dall'altra danno tutte le colpe della crisi all'UDC. Come mai tutto ciò viene fuori ora? La verità è una sola: il litigi per secondi fini a scapito degli interessi di un territorio devastato da una grave crisi occupazionale, di identità e da una inutile, costosa - per noi - e anacronistica divisione della Provincia. Peccato che tanta animosità non sia verificata un anno fa quando i sottoscritti, mettendoci la faccia con tutti i rischi annessi, sono stati completamente isolati, e da taluni anche derisi, quando si iniziò la raccolta delle firme dopo le dichiarazioni pubbliche di Berlusconi sulla abolizione delle province.
Noi - gettano benzina sul fuoco della polemica - in questo momento non riteniamo di avere l’elisir per risolvere tutti i problemi in un sol colpo, ma proponiamo soluzioni concrete, certamente non condizionate dall’appartenenza ad un simbolo o all’altro, e auspicheremmo una adesione da parte di tutti coloro che hanno a cuore i problemi del territorio, indipendentemente dallo schieramento politico".
IL PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO DI ASCOLI E SAN BENEDETTO STA COL MAP
Il partito repubblicano italiano di Ascoli e San Benedetto, nell'ambito del dibattito politico che si è attivato per le prossime elezioni provinciali e comunali, esprime un forte interessamento per le posizioni assunte dal Movimento Autonomo Piceno dei noti “tre Sindaci”. Il PRI, in particolare, esprime apprezzamento per: la coscienza della necessità di abolizione di tutte le province che è anche patrimonio storico del PRI; il disappunto per la mancata difesa di qualsiasi interesse della zona sud delle Marche, nell'ambito della divisione dell'attuale Provincia, da parte dell'amministrazione provinciale e della stessa Regione Marche, nonché da parte di molti esponenti politici locali; la necessità di costituire una “città territorio Ascoli – San Benedetto” sulle rovine dell'attuale provincia, in modo da considerare tutto il territorio come una unica città che vada dal Parco dei Sibillini fino alla costa adriatica; la opportunità che “la città territorio Ascoli – San Benedetto” sia uno dei lati del famoso quadrilatero “Ascoli – San Benedetto – Teramo – Giulianova” che è una felice intuizione di diversi anni fa e che non ha, ad oggi, ritrovato riscontri attuativi. Il PRI ascolano e sambenedettese, anche in considerazione dell'attuale crisi economica e finanziaria che colpisce in modo particolare il territorio piceno, fa un appello a tutte le forze politiche affinché si dia priorità alle cose da fare ed ai programmi amministrativi rispetto alle avvilenti discussioni in atto riguardanti le singole persone e gli schieramenti politici.
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Vorrei rivolgere al MAP il suggerimento di non adattarsi al "politichese" che da qui alle elezioni ci violenterà le orecchie. la frase che leggo in questi giorni «la necessità di costituire una “città territorio Ascoli – San Benedetto” sulle rovine dell'attuale provincia, in modo da considerare tutto il territorio come una unica città che vada dal Parco dei Sibillini fino alla costa adriatica» è tanto bella quanto fumosa. Che vuol dire in concreto? Il territorio, dalla montagna alla costa, è diverso per conformazione, densità demografica, viabilità, servizi, sviluppo: che vuol dire considerarlo come un'unica città? gli interventi vanno per forza di cose differenziati. Se poi si intende che l'obiettivo è quello di amministrare senza privilegiare una zona piuttosto che un'altra (come invece è stato fatto spesso negli ultimi anni), questo sarà lo spot elettorale di tutti. Allora vi chiedo: nel vostro progetto di "città" che nasce dalle ceneri della vecchia provincia, come è strutturata l'amministrazione? di cosa si occupano gli enti sovracomunali? quali hanno senso d'essere e quali no? come si intende strutturare il raccordo gestionale, in modo economico ed efficiente, fra "città" e regione/governo centrale e fra "città" e comuni? quali servizi si dovrebbero unificare e quali differenziare? come intendete valorizzare e sviluppare la zona montana? come offrire all'abitante dei sibillini le stesse opportunità di quello della costa? La gente vi apprezza perché come amministratori avete sempre dimostrato obiettivi chiari, raggiungibili, concreti. È sicuramente vero che le alleanze, in campo politico, contano eccome se si vuol essere in grado di operare ma chi vi appoggia vuole che siano i politici ad adattarsi allo stile degli amministratori e non il contrario.
RispondiEliminaCiò che si legge sui giornali non scende al concreto: è più vicino alla gente di quanto non lo siano i teatrini politici ma non è ancora quello che la gente vuole.
Scusate il cicchetto; il mio sindaco sa che io picchio duro.
Anna Cecilia Poletti
Il Movimento Autonomo Piceno è una realtà che a molti piace, soprattutto a cittadini normali come me. Mi chiedo, però, quali siano i programmi e, soprattutto, i candidati.
RispondiEliminaL'idea di un'alleanza con il partito repubblicano mi piace molto, in particolare perché dimostra la validità del progetto dei tre sindaci del Map.
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