Un ricercatore, un ingegnere, un avvocato, un agente di commercio, un operaio e un ristoratore. Non si tratta di un annuncio di lavoro da parte di un’azienda che cerca personale in tutti i settori, ma della squadra ascolana della coalizione Map-uniti per il Piceno. Armando Falcioni, Mario D’Emidio, Achille Buonfigli, Emanuele Angelini, Ercole Di Lorenzo e Bruno Bianchini. A questi sei candidati, ai quali si aggiungono i 18 degli altri collegi della Provincia, spetterà il compito di mettere la propria esperienza al servizio di una collettività che dai Monti Sibillini al litorale Adriatico ha bisogno di risposte concrete ed efficaci.
“Creare una città unica che parta dai Monti Sibillini e arrivi fino al litorale Adriatico. Un’unica realtà che guardi anche alla vicina val Vibrata ed alle località montane, come Amatrice, Norcia e Amandola, che gravitano nel territorio”. E’ questo uno dei principali obiettivi del repubblicano Mario D’Emidio, candidato nel collegio Ascoli III.
“Circa un anno fa il giornale “Repubblica” pubblicava una recensione sulla città di Ascoli intitolandola “quel tramonto silenzioso di una città che non vuole correre”. Una definizione intrigante, ma che coglie il vero dell'ascolanità – ha spiegato D’Emidio - Una percezione – prosegue - di una città seduta su se stessa senza la voglia di una reazione. Lo si è visto nella divisione della provincia da cui è derivata anche la beffa che i costi della scissione non vengano caricati su chi la divisione la vuole, bensì su chi la subisce. Non solo – non usa mezzi termini il repubblicano - La ripartizione dei beni e del personale viene affidata ad un’amministrazione provinciale che non ha tenuto conto, in nessun modo, delle necessità del Piceno, soprattutto in tempi di grave crisi economica. Il presidente uscente Rossi – attacca duramente D’Emidio - avrebbe fatto bene a candidarsi a Fermo”.
Sulla ripartizione del patrimonio ha gettato benzina sul fuoco della polemica l’avvocato Achille Buonfigli, candidato al collegio Ascoli I: “Noi del Map siamo alla prima prova elettorale. Siamo nati per una contingenza importante: la divisione della Provincia. Quando scoppiò lo scandalo della scissione, fui l’unico amministratore che restituì la tessera del partito e la delega di presidente del Cup, Consorzio Universitario Piceno. Oltre al danno, la scissione è stata una beffa. Il 95 per cento circa della ripartizione del patrimonio è stata fatta in base ad un criterio territoriale. Sul restante 5 per cento, invece, logica avrebbe voluto che si seguisse lo stesso criterio, ma purtroppo la giunta Rossi ha portato avanti un altro discorso scatenando un pandemonio. Il Map, comunque, vuole vincere una grande sfida, e vale a dire quella di saper gestire le difficoltà che la divisione comporterà”.
Infine è stato il turno di Ercole Di Lorenzo, candidato al collegio Ascoli II: “Il territorio si sta impoverendo. Ci sono aziende in seria difficoltà. Ecco perché la Provincia dovrà mettere in campo una politica capace di far respirare queste imprese. In ballo c’è il futuro dei nostri figli. Un’opportunità di crescita bisogna darla a tutti”.
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